Opera fondamentale della pittura rinascimentale, capolavoro assoluto che accentua, rispetto ai modelli fiamminghi, l’attenzione alla fisionomia e alla componente psicologica, raggiungendo un completo realismo.
L’angelo, sorprendentemente, non vi compare, ma la sua presenza si percepisce dalla luce che illumina il volto della fanciulla e dal movimento delle sue mani: tale assenza, teologicamente innovativa, unita alla posa di Maria, causa a chi guarda il dipinto una leggera tensione in un’atmosfera coinvolgente.
Colta nel primo attimo del fatale annuncio, Maria è avvolta in un mantello azzurro che incornicia armoniosamente l’ovale perfetto del suo viso, e mentre con la mano destra esprime la sua sorpresa come a voler fermare l’angelo, con la sinistra si stringe al petto il mantello quasi inconsapevolmente, mostrando un’espressione dolce e intensa, in un’estrema naturalezza complessiva dei movimenti e di tutto il busto. Si intravede anche l’abito rosso coperto dal mantello.
Il viso ed il corpo sono frontali, il suo sguardo è rivolto in basso a destra, mentre alla sua sinistra ha un leggio con un libro aperto e le pagine sollevate. Il fondo è scuro e privo di particolari.
Su questo libro – evidente allusione ad una sacra, profetica scrittura – esistono molte interpretazioni, anche fantasiose e anacronistiche: la più affascinante è invece l’ipotesi che le pagine sarebbero sfogliate per la presenza dello Spirito Santo o Ruah in ebraico, che nel suo senso primario significa soffio, aria, vento, respiro, sostituendo così la più tradizionale colomba bianca della simbologia.
Maria qui non è ancora la Madonna, ma semplicemente una fanciulla, celestiale nelle vesti e nell’aspetto ma senza alcun segno di divinità: né aureola, né angeli svolazzanti o adoranti, solo una giovane donna che, intenta a pregare nella penombra della propria esistenza, improvvisamente scopre che in lei si sta compiendo un’opera divina, nei momenti prima del suo « Eccomi… » (Lc 1,38).
“Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura”
(Par.-XXXIII, 1-2)
Antonello da Messina (Antonio de Antonio, Messina, circa 1430-1479) è stato il pittore che, nel Rinascimento, ha saputo far incontrare il nord e il sud d’Italia, dando vita a uno stile molto originale: fu probabilmente il più grande ritrattista del Quattrocento, grazie anche alle profonde, elaborate suggestioni provenienti dal resto d’Europa.
Dopo aver lasciato la terra natale, studiò a Napoli nella bottega di Colantonio (Niccolò Antonio, circa 1420-Napoli, dopo il 1460), dove ebbe modo di entrare in contatto con le pitture provenzale e fiamminga. A Napoli, infatti, Alfonso d’Aragona « il Magnanimo », re dal 1442, in quanto amante dell’arte fiamminga collezionava opere di pittori come Jan van Eyck, Rogier van der Weyden e Petrus Christus (che forse Antonello conobbe personalmente) che fornirono importanti suggestioni agli artisti locali, soprattutto per l’attenzione ai particolari e alle sottigliezze.
A queste caratteristiche Antonello unì le volumetrie e il rigore prospettico di Piero della Francesca, incontrato probabilmente a Roma all’incirca nel 1459, da cui scaturirono il Salvator Mundi, l’Ecce Homo, il San Sebastiano, il San Girolamo nello studio. In seguito ad un viaggio a Venezia nel 1475, si notano mutamenti formali consistenti, dovuti all’incontro con la pittura di Giovanni Bellini, soprattutto per quanto riguarda la delicatezza e luminosità dei colori. Tra le sue opere spicca l’Annunciata, probabilmente del 1475, attualmente nella Galleria Regionale di Sicilia in palazzo Abatellis di Palermo.
Ogni certificato ha un QR Code univoco che rimanda ad una pagina internet specifica dove si può visualizzare il certificato di unicità del quadro
CARATTERISTICHE DEL QUADRO
✦ Riproduzione su tavola preparata con un mix di colla naturale e gesso di Bologna. L’opera è realizzata con la tecnica della Pictografia ad olio su tavola, seguendo le tecniche del ’400 ed in particolare basandosi sul lavoro di Perugino e Raffaello, sono stati utilizzati pigmenti oleosi che garantiscono una durata nel tempo pari all’originale
✦ Ogni tavola viene preparata con gessatura a « bagnomaria »
✦ I colori a base di ossidi, la polvere di lapislazzuli e la doratura, donano una brillantezza, una pienezza e una profondità di immagine impossibile da realizzare con qualsiasi altro tipo di terra
✦ Ogni esemplare è unico, anche nella forma, essendo lavorato e ritoccato a mano
✦ La cornice è in legno massello di pino ed è dorata in foglia oro una per una
✦ Numerazione da 0/999 a 999/999 con certificazione cartacea e digitale (QR Code)
✦ Misura quadro con cornice: cm 57×47; misura tavola: cm 43,5×34
CARATTERISTICHE DEL VOLUME
✦ 448 pagine di grande formato cm 24×29,5
✦ Copertina rivestita in tela blu con impressioni in oro a caldo sul piatto e sul dorso
✦ Confezione cartonata con sovraccoperta con impressioni in oro a caldo
✦ Volume inserito in elegante cofanetto con impressioni in oro a caldo
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