LA BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA

LA BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA

La Biblioteca Apostolica Vaticana è uno splendido libro d’arte e costituisce per noi il quinto volume della collana Monumenta Vaticana Selecta, edita con cadenza annuale dalla Jaca Book in collaborazione con la Libreria Editrice Vaticana e i Musei Vaticani. Come già avvenuto con la Cappella Sistina, anche con la Biblioteca Apostolica Vaticana ci viene svelato all’interno del Vaticano un altro prezioso scrigno di arte e cultura in riferimento sia alla magnificenza della sede in cui è collocata la Biblioteca, sia all’imponente e incomparabile patrimonio culturale in essa conservato. Parliamo di una delle più antiche e importanti biblioteche del mondo. Questo sontuoso volume, ripercorrendo la storia della Biblioteca, nel contributo di Ambrogio M. Piazzoni (viceprefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana) ci permette di conoscere la lunga trama di eventi che l’hanno condotta fino a noi e i tesori di cultura che è venuta raccogliendo e conservando nel tempo. In realtà la sede della Biblioteca lungo la sua storia non è sempre stata ubicata nello stesso palazzo e nelle stesse sale. Nel volume vengono scandite tre tappe e tre ambienti. Nel contributo di Antonio Manfredi (scriptor della Biblioteca Apostolica Vaticana) viene presentata la prima sede legata ai nomi dei Papi Niccolò V (1447-1455), fondatore della Biblioteca, e Sisto IV (1471-1484) nel quattrocentesco Palazzo dei Papi.

Segue poi la seconda tappa con la solenne sede del Salone Sistino fatto costruire appositamente da papa Sisto V (1585-1590). Esso è rimasto sede della Biblioteca per oltre tre secoli. Al suo splendore sono riservati nel volume i due contributi di Dalma Frascarelli (docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli) e Alessandro Zuccari (docente di Storia dell’Arte presso l’Università La Sapienza di Roma), rispettivamente dedicati al programma iconografico degli affreschi del Salone e alla loro analisi stilistica. Il contributo conclusivo di Paolo Vian (scriptor della Biblioteca Apostolica Vaticana e direttore del dipartimento manoscritti) ci illustra la sede attuale che va dal pontificato di Leone XIII (1878-1903) fino ai giorni nostri compresi i recenti lavori straordinari di ristrutturazione voluti da Benedetto XVI. Il volume è arricchito da una introduzione a cura di Mons. Cesare Pasini, attuale prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana e da un contributo dell’architetto Paolo Portoghesi che ha progettato e realizzato la ristrutturazione del Salone Sistino per restituirlo alla sua originaria funzione di biblioteca e sala di consultazione.

Il contenuto

I numeri sono impressionanti: 50 chilometri di scaffali, 80.000 manoscritti, 8.400 incunaboli, 150.000 stampe e disegni, 300.000 monete e medaglie, 150.000 fotografie, 1.500.000 stampati moderni… L’imponente patrimonio della Biblioteca Apostolica Vaticana copre un arco temporale di oltre 2.500 anni e numerosi campi dello scibile umano dalla letteratura, alle scienze, alla storia, all’arte, alla medicina, alla teologia… Tutto cominciò con Papa Silvestro I (314-335) che, grazie all’Editto di Costantino del 313, poté dotarsi di una sede stabile a Roma presso la basilica di San Giovanni in Laterano, costruita da Costantino stesso, dove, nella metà del secolo, venne organizzato uno scrinium sanctum: una raccolta di materiale librario che aveva la funzione di biblioteca (per la conservazione dei libri) e di archivio (per i documenti). Il presente volume, pur seguendo la storia della Biblioteca fin dai primi passi, riguarda però anzitutto la sede della Biblioteca dei Papi dopo il loro trasferimento in Vaticano a partire dal XV secolo. Fondatore della Biblioteca Apostolica Vaticana viene, infatti, ritenuto il Papa Niccolò V, il primo papa con formazione umanista, che destinò alcuni locali del Palazzo Apostolico come biblioteca. Sisto IV della Rovere (il Papa della Cappella Sistina) proseguì e consolidò il progetto di Niccolò V. Un secolo dopo, tra il 1587 e il 1589, Papa Sisto V fece costruire il “Salone Sistino”, nuova sede della Biblioteca. Uno dei gioielli di Città del Vaticano, esso presenta una superficie totalmente affrescata (70 metri x15) con la storia dei Concili ecumenici, la rappresentazione delle biblioteche dell’antichità e degli inventori degli Alfabeti e l’illustrazione anche delle fasi di fabbricazione della carta per i codici e da stampa. Nel 2012, esclusa dal percorso dei Musei Vaticani, questa meraviglia di architettura e decorazione è stata riaperta come luogo di consultazione a seguito di un intervento di risistemazione voluto da Benedetto XVI e realizzato dall’architetto Paolo Portoghesi come puntualmente documentato nel volume. In quell’occasione Benedetto XVI precisava che la Vaticana “non è una biblioteca teologica o prevalentemente di carattere religioso; fedele alle sue origini umanistiche, essa è per vocazione aperta all’umano: e così serve la cultura”.

Con Sisto V la Biblioteca Vaticana è già la più importante del tempo e via via raccoglie opere dell’antichità e del medioevo in greco e latino per aprirsi successivamente a tutta Europa sino ad acquisire uno dei 14 codici precolombiani. Essa riceve in continuazione nuovi capolavori o opere preziosissime per la storia culturale e religiosa dell’umanità, fino ai giorni nostri, come è stato nel 2005 con l’arrivo del papiro Bodmer XIV-XV (ritrovato in Egitto) scritto tra il 180 e il 200 e contenente quasi integri i Vangeli secondo Luca e secondo Giovanni. Luogo straordinario con i suoi caveau, con i suoi depositi per conservare i codici più preziosi e deperibili, vi si accede tutt’ora seguendo regole precise, quasi rituali.