San Giuseppe col Bambino – Con libro allegato

San Giuseppe col Bambino – Con libro allegato

Guido Reni – San Giuseppe col Bambino
Nato a Bologna nel 1575, Guido Reni, veniva chiamato il “Divin Pittore” oppure il “novello Raffaello”. Il suo stile, cercando di superare la finzione e la teatralità barocche, si sviluppò secondo le rigide regole del classicismo secentesco.
Secondo la lezione dei Carracci (fece parte della loro Accademia) ricercò con i suoi lavori la sintesi del meglio dell’arte italiana: il disegno fiorentino, il colorir veneziano, la ripresa delle rovine classiche della Roma antica.
Nel 1602 il giovane pittore, che già lavora a commesse proprie, si reca a Roma per studiare nuove tecniche e per completare la propria preparazione artistica. In breve tempo diventa l’interprete del gusto colto e aristocratico dei committenti romani e divide la sua attività tra Roma, Bologna e Napoli, dipingendo opere di grande importanza per la storia dell’arte tanto che è considerato uno dei più grandi pittori del Seicento. Muore nel 1642 a Bologna.

Il San Giuseppe dell’Ermitage (San Pietroburgo)
Il dipinto costituisce una grande innovazione: Giuseppe è ritratto da solo con in braccio il bambino Gesù. Tale rappresentazione era fino ad allora riservata a Maria. Nella storia dell’arte egli veniva dipinto solitamente come un vecchio (come d’altra parte anche in questo lavoro), in modo da allontanare qualsiasi sospetto di una sua partecipazione alla procreazione del Bambino. Per questo motivo era quasi sempre anche fisicamente staccato da Maria. Spesso era poi ritratto nell’atto di dormire, perché in sogno riceveva i comandi di Dio. Era quindi una figura secondaria, presente perlopiù nel racconto della Fuga in Egitto. Anche quest’opera narra tale episodio, poiché nello sfondo, dietro al manto di Giuseppe, compaiono Maria sull’asino e l’angelo.

 

Il libro allegato: il Nuovo Vangelo D’Arte

L’opera presenta i Quattro Vangeli nella nuova versione della Conferenza Episcopale Italiana, lo stesso testo che ascoltiamo nella proclamazione della Parola nelle celebrazioni liturgiche, feriali e festive. In tal senso, nel volume è stata inserita un’apposita sezione intitolata “I quattro Vangeli nel Lezionario festivo”, che riporta le citazioni del brano evangelico di tutte le domeniche e solennità dell’Anno liturgico sia per il rito romano che per il rito ambrosiano. A determinare la bellezza di quest’opera sono certamente gli aspetti tecnici: la preziosa manifattura, la stampa a sei colori, la rilegatura in skivertex, i fregi di copertina impressi in oro e il taglio dorato delle pagine. Ma è soprattutto l’apparato iconografico ad esaltarne la specificità e il valore. Il Nuovo Vangelo d’Arte è, infatti, illustrato da 98 icone moderne, a tutta pagina, provenienti da quattro scuole diverse. La modernità, pur offrendo suggestioni nuove, non abbandona la fedeltà ai canoni pittorici delle antiche icone dell’Oriente cristiano, tanto che potremmo parlare di un “Vangelo d’Arte Ecumenico” .

Fotogallery del libro

Video di presentazione dell’opera


Video della lavorazione

 

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