La Madonna del Buon Consiglio
La Madonna del Buon Consiglio è una venerata immagine mariana di origine miracolosa, legata al santuario omonimo di Genazzano, in provincia di Roma. Nel tempo, questa raffigurazione è divenuta oggetto di profonda devozione popolare e fonte d’ispirazione per l’arte sacra, grazie al forte simbolismo spirituale che incarna.
L’icona, tradizionalmente attribuita alla scuola pittorica del Quattrocento, raffigura la Vergine Maria a mezzo busto, con il Bambino Gesù teneramente accostato al suo volto. Il viso della Madonna esprime raccoglimento e contemplazione, mentre il Bambino guarda l’osservatore con una compostezza insolita per la sua età, a sottolinearne la divinità e la sapienza eterna.
La Madonna del Buon Consiglio è venerata come patrona e guida spirituale, soprattutto nei momenti di dubbio o smarrimento. Il suo titolo richiama la capacità della Vergine di ispirare, per divina grazia, saggezza, discernimento e buone decisioni a chi si affida a lei con fede.
Secondo la tradizione, l’immagine apparve miracolosamente nel 1467, posandosi sulla parete della chiesa di Genazzano durante la festa di San Marco. L’evento fu accompagnato da fenomeni inspiegabili e da una grande affluenza di fedeli, che ne interpretarono la presenza come segno celeste.
Dal punto di vista iconografico, la Madonna del Buon Consiglio si distingue per la tenerezza del gesto materno, l’intimità tra Madre e Figlio e la sobrietà compositiva, che rafforzano il legame spirituale tra l’immagine sacra e il fedele. L’opera è spesso riprodotta con colori tenui, aureole dorate e sfondi semplici, per esaltarne la centralità.
In conclusione, la Madonna del Buon Consiglio rappresenta uno dei volti più amati della devozione mariana. La sua immagine è al tempo stesso testimonianza di fede e invito alla fiducia nella guida silenziosa e materna di Maria.

L’AUTORE DEL LIBRO
Sandro Barbagallo (Catania, 1973) conclusa la Scuola Speciale dell’Archivio Segreto Vaticano si laurea in Storia dell’Arte presso l’Università di Siena. Perito d’arte e antiquariato del Tribunale di Roma, ha collaborato ad alcune grandi mostre al Vittoriano di Roma e curato monografie di artisti contemporanei. Dopo aver scritto decine di articoli d’arte su «L’Osservatore Romano» e collaborato con «Il Giornale dell’Arte» come corrispondente dal Vaticano, dal 2012 è Curatore del Reparto Collezioni Storiche dei Musei Vaticani e dal 2015 anche del Museo del Tesoro Lateranense. Autore, tra l’altro, de «Lo Zoo Sacro Vaticano» (CNR, 2007); «Gli animali nell’arte religiosa» (LEV, 2010); «L’Annunciazione nell’Arte» (Musei Vaticani, 2013); «San Giuseppe nell’Arte» (Musei Vaticani, 2013); «Maria, Madre della Misericordia» (Franco Maria Ricci – UTET, 2016); «I Musei Vaticani – Arte, Storia, Curiosità» (Focus Storia, 2016); «La Gendarmeria Vaticana, dalle origini ai nostri giorni» (San Paolo, 2017); «Leonardo Da Vinci Experience – L’Arte e le Macchine» (Lozzi Editori, 2018); «Le Madonne di Raffaello» (San Paolo, 2020); «Lo Spazio della Parola, L’ambone dell’Arcibasilica di San Giovanni in Laterano» (LEV, 2022); dopo esser stato membro del Comitato Scientifico del Padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia del 2013 e del Museo Collezione Paolo VI di Concesio (Brescia), dal novembre 2016 è consulente scientifico della Scuola d’Arti Applicate Andrea Fantoni di Bergamo, mentre dal 2021 fa anche parte della Commissione d’indirizzo per la valorizzazione del Palazzo Apostolico Lateranense.
