Volume I: Dall’Antichità al Medioevo
Due millenni di storia cristiana hanno dimostrato a sufficienza che tra arte e cristianesimo non esiste contraddizione. L’arte ha trovato in esso un clima adatto, fonti di ispirazione e impulsi vigorosi. La Chiesa cristiana non ha mai allontanato gli artisti, ma li ha cercati, onorati e mobilitati per i suoi scopi. Se tra l’esperienza estetica e l’esperienza religiosa esiste una specie di parentela naturale, questa è particolarmente avvertita quando si tratta dell’esperienza cristiana. Contemplare e sentirsi trasportati da ciò che si è contemplato sono due momenti che, con le dovute differenze specifiche, caratterizzano sia l’esperienza estetica sia quella della fede cristiana. L’arte, inoltre, risponde a quel dominate la terra che l’autore della Genesi biblica mette in bocca al Creatore; in questo mandato è implicito l’imperativo della creatività, che il cristianesimo indurrà nei seguaci di Gesù di Nazaret. Mio padre opera, diceva Gesù parlando di Dio e invitando i suoi seguaci a continuare l’opera creatrice.
Volume II: dal Rinascimento all’Età Contemporanea
Il secondo volume, si apre con con un nitido profilo del primo rinascimento, che non trascura di segnalare le sue numerose componenti di continuità con la cultura medievale, nè sottovalutata la pluralità linguistica e il carattere di infrastruttura internazionale nel contesto artistico, fino a questo momento ancora soltanto europeo.
L’autore dà successivamente grande spazio al mutare dell’arte con la scoperta delle Americhe e con la rapida espansione del cristianesimo nelle terre di nuova conquista: emergerà allora gradualmente una nuova universalità espressiva, estremamente feconda di grandi esiti artistici, soprattutto nella stagione barocca.
L’avvento della modernità artistica e culturale dell’Occidente è presentato dunque da Plazaola non esclusivamente come cesura, implicante irreversibile abbandono di idee medievali e instaurazione di una nuova concezione dell’uomo. Ne viene evidenziato con forza anche il carattere di riassetto culturale, nel quale molte sono le componenti di continuità con il medioevo attorno al nuovo centro: una celebrazione dell’uomo nella sua grandezza e dignità, certamente del tutto inedita, ma comunque presente nel patrimonio ideale del Cristianesimo.
Juan Plazaola Artola (San Sebastìan 1919) è entrato a far parte della Compagnia di Gesù nel 1936 in Belgio. Ha conseguito la laurea in lettere a Parigi e in filosofia all’Università Comlutense. E’ stato rettore del Centro umanistico della Compagnia di Gesù a Salamanca, professore di estetica all’Università di Deusto (San Sebastìan), ordinario di storia dell’arte all’Università di Guipùzcoa (San Sebastìan), e successivamente rettore di quest’ultimo istituto e vicecancelliere dell’Università di Deusto, della quale è attualmente professore emerito.
Maria Antonietta Crippa (Milano 1946) architetto e storico dell’arte, è professore di prima fascia di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano.
Pregi dell’opera
L’Arte cristiana nel tempo rappresenta una delle più prestigiose opere sulla storia dell’arte cristiana. L’opera presenta una struttura dal carattere altamente scientifico e accademico. L’apparato critico è composto da: Indice generale; Indice analitico e Indice delle illustrazioni e referenze iconografiche, per consentirne una consultazione strutturale enciclopedica sinottica.