ICONA

ICONA

Il volume Icona ci conduce a scoprire il nascere e lo svilupparsi della iconografia cristiana, attraverso la storia, partendo dal termine stesso greco eikon (icona) che vuol dire immagine, il termine che si trova nel primo capitolo della Bibbia, dove Dio dice “creiamo l’uomo a nostra immagine” (eikon). Il fondamento teologico delle immagini sacre è proprio nella bellezza di Dio che scopriamo prima nelle creature e poi in Cristo, il Figlio di Dio fattosi uomo.
Per questo la bellezza ci salverà. L’arte delle icone, nei primi secoli, si nutre di una ispirazione reciproca tra Oriente e Occidente (dove nel IV secolo nascono le basiliche romane, e poco dopo i mosaici di Ravenna). Poi, l’icona nelle forme che conosciamo oggi, si sviluppa maggiormente a Bisanzio (Costantinopoli), in Grecia, in Macedonia, nei Balcani, nel Caucaso, a Creta, in Egitto, in Siria e in Libano. Per conoscere meglio il simbolismo e le tecniche che i grandi iconografi si tramandano da secoli, affidiamoci a due grandi esperte, autrici del volume: Giovanna Parravicini ricercatrice presso la Fondazione Russia Cristiana, frequentemente presente a Mosca, e a Irina Aleksandrovna Salina docente di storia dell’arte all’Università Statale di San Pietroburgo, specialista nella pittura bizantina e russa antica.

L’AUTENTICITÀ DELLE ICONE

L’icona è un particolare genere di immagine sacra, molto diffuso nelle Chiese orientali. È un’opera d’arte meditata a lungo, elaborata con pazienza da generazioni di pittori. Essa nasce per testimoniare lo splendore di Dio sulla terra e racchiude nel linguaggio, e nei canoni dettati dalla Chiesa, tutta la teologia e la fede cristiana. La pittura delle icone non è solo una stupenda forma d’arte, ma è un invito costante a vivere con maggior intensità e coerenza la fede ricevuta nel battesimo, rappresentata nei soggetti dipinti (Cristo, la Vergine, i Santi).

LE ICONE IN ITALIA

Al di là della ristretta cerchia degli specialisti, il processo di riscoperta dell’Icona è relativamente recente e riguarda soprattutto le icone russe e bizantine. In realtà esiste anche in Italia un’antichissima tradizione di pittura di icone, in cui influssi orientali si intrecciano strettamente con tradizioni e maestranze locali, ma finora se ne hanno scarse conoscenze e ancor meno coscienza. Tuttavia non possiamo non menzionare la Basilica di San Marco a Venezia, che ha lo splendore e la fisionomia di un santuario bizantino; Ravenna, con i suoi mosaici; Roma, che diede rifugio a molti capolavori, perseguitati dalla furia iconoclasta (distruzione delle immagini nel VIII-IX secolo nell’Impero bizantino); Torino, con la Madonna della Consolata, del genere “Odigitria” (che indica la via nel figlio Gesù); le pale da altare in Toscana (dal XIII secolo) e le meravigliose icone custodite negli Uffizi di Firenze.