Duecento anni al servizio del Papa – La Gendarmeria Vaticana

Duecento anni al servizio del Papa – La Gendarmeria Vaticana

Il volume di Sandro Barbagallo e Cesare Catananti, racconta due secoli di storia della Gendarmeria Vaticana attraverso uno straordinario e, in parte inedito, apparato iconografico.

Il 9 dicembre 2017 il Superiore Generale della Società San Paolo Don Valdir José De Castro, il Vicario Generale Don Vito Fracchiolla e il vice direttore Generale dell’Apostolato Don Sante Sabatucci, in udienza privata, hanno consegnato a Papa Francesco il prezioso volume. Una copia è stata firmata dal Santo Padre il quale ha espresso grande apprezzamento e interesse per l’iniziativa promossa dalle Edizioni San Paolo in collaborazione con la Gendarmeria Vaticana.

La Gendarmeria Vaticana è polizia giudiziaria, svolge attività di intelligence, si occupa della sicurezza personale del Papa e dell’intero Stato del Vaticano.
Non esiste al mondo forza analoga a quella della Gendarmeria Vaticana, che compie due secoli e viene celebrata con il volume “Duecento anni al servizio del Papa – La Gendarmeria Vaticana“, a cura di Sandro Barbagallo e Cesare Catananti, presentato davanti al Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, monsignor Giovanni Angelo Becciu, il cardinale Giuseppe Bertello, Andrea Riccardi fondatore della Comunità di Sant’Egidio e Barbara Jatta direttrice dei Musei Vaticani, che ha ospitato l’evento nel Braccio Nuovo, di recente inaugurazione.
Gli esordi risalgono alla stessa origine del potere temporale del Papa, quando, dopo l’editto di Milano, l’imperatore Costantino assegnò a Papa Melchiade e poi a Papa Silvestro una scorta di militari armati per la difesa e il servizio d’onore dei Pontefici. Fin dal 1378 gli elementi della Gendarmeria furono scelti tra la gioventù della Corsica, ritenuta particolarmente “orgogliosa e coraggiosa”. Ma all’invasione napoleonica dello Stato Pontificio e all’esilio di Pio VI, tanti di loro passeranno al nemico, tanto che Papa Pio VII li scomunicò. Nel luglio 1816 avviene la vera rifondazione del nuovo corpo militare, che prende il nome di Carabinieri Pontifici, per cambiare poi definitivamente nel 1850 in Gendarmeria.

Più di due secoli. La Gendarmeria Vaticana, nelle sue diverse denominazioni che si sono succedute nella storia, nacque infatti a settembre del 1816 all’indomani del Congresso di Vienna che ridisegnò l’Europa post-napoleonica. E da allora, gli ‘angeli del Papa’ – come vengono definiti all’interno delle Mura Leonine – vegliano ininterrottamente sulla sicurezza del Pontefice, 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno.
Una vigilanza rafforzata, specie in questi ultimi anni di minacce da parte del terrorismo di matrice fondamentalista islamica, anche se il comandante Domenico Giani ha sempre assicurato che non vi sono motivi di particolare e specifico allarmismo, come ha dimostrato del resto anche il superamento della ‘prova del fuoco’ del Giubileo straordinario della Misericordia.

La data di nascita dell’attuale Gendarmeria Vaticana è segnata in calendario per il 12 febbraio del 1971, quando fu istituita da Paolo VI, erede diretta della Gendarmeria Pontificia sciolta poco più di un anno prima, il 20 gennaio del 1970. La denominazione ultima, che per esteso suona come ‘Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano’, risale al 2 gennaio del 2002 secondo la legge promulgata da Giovanni Paolo II.

Ma quanti sono gli ‘angeli del Papa’? Pochissimi, se si volessero mettere in relazione con i corpi di polizia degli altri Stati: appena 150, tutti uomini, tutti cittadini italiani o vaticani, tutti almeno diplomati, tutti di altezza superiore a 1 metro e 78 centimetri, tutti – al momento del loro ingresso nella Gendarmeria – celibi e di età compresa tra i 21 e i 24 anni; e, ovviamente, tutti di comprovata fede cattolica, credenti e praticanti come deve risultare da un ‘attestato’ del loro parroco o di un prelato.

Lo scopo dichiarato della Gendarmeria Vaticana è di “garantire l’ordine pubblico” nella Santa Sede, ma è anche responsabile del controllo e della vigilanza della circolazione stradale sia in piazza San Pietro e nel resto del territorio vaticano che nelle pertinenze extraterritoriali, come sono ad esempio le aree delle tre basiliche papali di San Giovanni in Laterano, che è la cattedrale di Roma e del mondo, di San Paolo fuori le Mura e di Santa Maria Maggiore.

Inoltre, la Gendarmeria Vaticana coadiuva la Guardia Svizzera per la sicurezza personale del Papa e opera anche per la sua protezione al di fuori dei confini nazionali vaticani, in collaborazione con la Polizia italiana che ha un suo specifico Ispettorato.

In occasione del grande Giubileo del Duemila, è stata creata una sala operativa di controllo anche come centro di coordinamento degli interventi d’emergenza, attrezzata con i più moderni impianti di allarme e di videosorveglianza e una vasta rete di monitoraggio.

Da quasi dieci anni, la Gendarmeria Vaticana ha anche una banda musicale, fondata nell’ottobre del 2007, a sua volta erede del complesso bandistico della Gendarmeria Pontificia creato nel 1851, formata da musicisti diplomati provenienti dai corpi bandistici militari italiani.

Al comando degli ‘angeli del Papa’ in uniforme nero-blu – ‘Fides et Virtus’ il loro motto, San Michele arcangelo il loro santo patrono – è dal 3 giugno del 2006 l’ispettore generale Domenico Giani, 55 anni appena compiuti, toscano di Arezzo, laureato in Pedagogia, un passato prima alla Guardia di Finanza, poi al Sisde, il servizio segreto per la sicurezza interna dello Stato italiano, alla Polizia Giudiziaria e al Dap, il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria. Da 18 anni è alla Gendarmeria Vaticana.